La sua fama è prima di tutto di graphic design, grafica, designer – formatasi con Gelsomino D’Ambrosio – presso lo Studio Segno Associati di Salerno – unita a quella di Alessandro de Sio – con cui nel 2005 ha fondato lo studio di grafica e comunicazione “Motive” di Cava de’ Tirreni. Bruna Pallante partecipa attivamente anche all’Associazione “Pandora Artiste Ceramiste” di Cava de’ Tirreni.
L’artista, invece, nasce dopo … con le sue inconfondibili e colorate illustrazioni grafiche – ora anche animation – che vivacizzano e arricchiscono di arte, colori e cultura negozi di abbigliamento, food, letteratura, musica, centri commerciali, etc.
Polis Sa Magazine ha raggiunto virtualmente l’artista Bruna Pallante – che come altri artisti ormai “producono” a casa.
Bruna Pallante, tu come ti definiresti: graphic design, grafica, designer, illustratrice? Un’artista, insomma! Un’artista grafica e illustratrice alla Toulouse-Lautrec. La tua attività di grafica si fonde con quello dell’artista illustratrice? Quali sono i tuoi soggetti? Qual è il tuo stile?
Non riesco a dividere le due cose, per me la grafica convive perfettamente con l’illustrazione e direi anche che la loro è un’unione felice; là dove la parola non riesce ad esprimere un concetto, il segno apre degli spiragli grandissimi.
Il disegno ha la capacità di trasformare il pensiero in qualcosa di concreto. I soggetti che illustro sono frutto delle varie richieste dei clienti. Scelgo di fare un’illustrazione dopo aver discusso e valutato il lavoro, seguendo un processo creativo, a volte un pensiero laterale. Il mio stile lo definirei “cangiante”: rispetto ad altri illustratori che hanno uno stile definito e uguale per tutte le loro illustrazioni; il mio cambia e si adatta alle esigenze del progetto.
A volte l’ispirazione viene da grandi artisti del passato come Depero, Matisse; altre volte da illustratori del nostro secolo, come Noma Bar. È importante conoscere la storia dell’arte perché è la visione del futuro.
Eliminare è molto più difficile che aggiungere. Togliere particolari è una sfida davvero complicata quando si parla di illustrazione. “La perfezione si raggiunge non quando non c’è più niente da aggiungere, ma quando non vi è più niente da togliere”, diceva Antoine de Saint-Exupéry.
La sintesi mi attrae molto, utilizzo forme geometriche per dare corpo e volume alle figure, mi diverte giocare con i colori e illustrare sagome al negativo e positivo, far vedere attraverso le figure altre forme come in un fantastico caleidoscopio. Le correnti artistiche del passato influenzano il mio lavoro; come per Matisse i vuoti e le proporzioni hanno una loro importanza; un’opera comporta un’armonia d’insieme.
La ricerca di nuovi linguaggi ed indagare stili diversi è la strada che mi piace percorrere.
Bruna, hai partecipato a numerosi premi, tra cui hai vinto nel 2008 il primo premio con il sito del violinista Uto Ughi al Premio Web Italia categoria arte; poi nel 2011 il primo premio con il “Bollettino del Comune di Eboli” del COMPA “Premio Cento per la stampa Locale” (2009); il primo premio concorso nuovo logo “Sodalis CSV Salerno”; nel 2013 il primo premio concorso logo “Parco delle Arti di Bitonto”; nel 2014 il primo premio, per la categoria “various”, del “OneMorePack 2014” premio di Creative Packaging Design. Hai partecipato e vinto numerosi premi come artista grafica, A quale riconoscimento sei maggiormente legata?
È bello ricevere dei premi e, sicuramente, sono legata a tutti in modo diverso. Al premio web Italia sono molto legale, perché io e Alessandro De Sio abbiamo conosciuto il maestro Ughi che ci ha accolto affettuosamente nella sua casa dimostrando, oltre al brillante talento artistico, una grande umanità.
Bruna Pallante, hai partecipato e vinto numerosi premi come artista grafica? A quale riconoscimento sei maggiormente legata?
Al “Bollettino del Comune di Eboli”, perché è la città dove sono nata. Al logo di Sodalis, associazione impegnata nel sociale, con la quale collaboriamo da anni a splendidi progetti. Ma se proprio ne devo scegliere uno, OneMorePack ci ha dato la possibilità di introdurre l’arte dell’origami, passione che coltivo da diversi anni, nel mondo del packaging.
Dal 2011 sei iscritta come origamista al CDO. Hai esposto le tue illustrazioni ed hai pubblicato i tuoi modelli di origami su libri di settore. Come mai la passione per gli origami?
Fin da piccola ho giocato con carta e colori. Le creature fantastiche, i fiori variopinti e le infinite figure che si possono creare con la carta mi hanno sempre affascinata. Mi piaceva l’idea di una casa di carta, così da bambina mi divertivo a piegare barchette e aeroplanini. Crescendo ho cercato in giro libri per imparare a piegare, ma il mio ingresso nel fantastico mondo degli origami è stato grazie all’incontro con Pasquale D’Auria, famoso origamista campano, diventato maestro e grande amico, con il quale ho avuto la possibilità di conoscere origamisti di tutto il mondo, piegare modelli di grandi maestri e pubblicare i miei modelli originali.
Hai esposto le tue brillanti ed originali illustrazioni alla Galleria FES di Minori dal 4 al 30 settembre 2015? Hai la prospettiva di allestire altre esposizioni delle tue più interessanti opere grafiche?
Ci sono in programma diversi progetti. Purtroppo, il 2020 ha bloccato le esposizioni aperte al pubblico, ma non ha fermato le idee!Magari la prossima esposizione sarà virtuale!
Come hai vissuto la tua arte ed il tuo lavoro durante il lockdown e durante questo ultimo lungo periodo di “sospensione” delle attività artistiche? Quali sono le tue prospettive per il 2021 e per il futuro?
Il mestiere del grafico e dell’illustratore spesso va in lockdown volontario, quando occorre consegnare un lavoro urgente. Ma il nostro mestiere si nutre anche delle contaminazioni che vengono dall’esterno, dalle esperienze vissute, e la “sospensione” è stata difficile, ma mi ha dato l’opportunità di sperimentare altre forme artistiche e arricchire il mio bagaglio.
Prospettive per il 2021? La speranza di ritornare presto a vivere l’arte e la collettività!